Fiction
PerdisaPop
2013
320
Perché io mi sono fatta tutto il quadro della questione come a un piero angelo stampato, e perciò, tu, ora, per farti il favore, ascolta il consiglio mio: immaginati la migliore storia in cui non si fa altro che morire, sforzati, fai un respiro lungo lungo e riempiti la bocca di tutta l’acquolina che puoi, riempitela sulla fiducia, perché io ti prometto che sarà una storia per come la vuoi tu, la mia, una di quelle con tutto il bene che finisce male e la sofferenza del cane e la speranza del cacio e la faccia bianca di sticchio e il cuore tutto sanguinato e niente, proprio nisba, che ti sembrerà fuori posto.
Una donna racconta il proprio passato con voce sgrammaticata e molesta. Un uomo rinchiuso in un ospedale psichiatrico impasta episodi colmi di dislivelli di senso, di fantasmi televisivi, di esilaranti peripezie lessicali che dettano i tempi di una follia inquietante. Chi sono costoro? Qual è la loro storia? E perché Cattiverìa ha l’accento sulla i? Se leggerete questo libro viaggerete in un labirinto di specchi, riderete, avrete paura, vi confonderete e quando infine incontrerete la verità sarà del tutto inattesa. Perché è la «nuova tragedia greca», quella che Palazzolo ci presenta, in un romanzo intriso di umorismo ma nel contempo violento e spietato, che esprime «l’impossibilità di essere» mettendo in discussione anche le vostre certezze di lettori.