La Gaja scienza
Fiction
Longanesi
2013
448
Nizza, Baia degli Angeli, terzo decennio del XXI secolo. Nyamé Kumasi, un giovane cronista mezzo italiano e mezzo ashanti, e Marlon, un anziano senzatetto suo amico, scoprono sulla battigia il cadavere orribilmente deturpato di una giovane donna. Il commissario Cavallero, incaricato delle indagini, segue dapprima la pista del delitto a sfondo sessuale, ma nelle acque della Baia, dopo l’arrivo della meganave Sirena, compaiono muovendosi a velocità fulminea misteriose entità luminescenti, che si rivelano meduse di una specie sconosciuta. E quando un’altra ragazza viene rinvenuta morta sulla spiaggia, con tracce di veleno di medusa nel sangue, il commissario dichiara risolto il caso. Per Nyamé e Asal Fortini, una studentessa di biologia ribelle a tutto e a tutti, quella soluzione del caso è solo apparente. Deve esserci dell’altro, qualcosa che supera l’evidenza. I due cominciano così una loro indagine che li metterà in contatto con inquietanti personaggi perduti nei labirinti del male, sino a una terribile rivelazione...
Con questa appassionante avventura, intrisa di mare e porti malfamati, Giuseppe Conte si misura con successo con il fanta-thriller, affrontando argomenti attuali come il degrado ambientale e sociale, o eterni come il confronto-scontro tra l’umano e il non umano, l’amore e il disamore, il potere e l’anarchia, la realtà e il mito.
----------
«Ehi, Marlon.»
Il vecchio, inginocchiato sui sassi della spiaggia, non rispose. L’aria era ancora incerta tra il buio e la luce. Il cielo aveva un colore livido, sembrava fatto di un metallo scuro. Per questo Nyamé aveva visto Marlon soltanto quando vi era finito quasi sopra.
Si fermò di fianco a lui.
Allora vide anche il resto.
Un corpo completamente nudo era riverso su quei ciottoli a pochi passi dall’acqua. Le gambe erano una sull’altra e piegate in avanti, e anche il busto era curvato su se stesso, le braccia parallele, la testa inclinata sin quasi a toccare le ginocchia.
Nyamé respirò profondamente, retrocesse di qualche passo. Era certo di essere di fronte a un cadavere, quella posizione prenatale lo fece rabbrividire ma non l’ingannò.