Note storiche sul monastero basiliano di San Michele a Sant’Angelo di Brolo (1578 – 1764)
History
EDAS
2010
128
Il saggio tratta delle vicende storiche ed economiche della vetusta Abbazia basiliana di San Michele a Sant'Angelo di Brolo, tra fine Cinquecento e Settecento. Un periodo che va dalla decisiva ricostituzione dell'Ordine decisa da papa Gregorio XIII nel 1579 con la Benedictus Dominus, fino agli anni cinquanta e sessanta del XVIII secolo.
Le due date sono in qualche modo paradigmatiche in quanto incorniciano l'inizio e la fine di una fase storica caratterizzata dalla ripresa e dalla riaffermazione - certo non senza contrasti e difficoltà - della presenza dei basiliani, congregazione monastica di rito greco cattolico-bizantino, nel territorio dei Nebrodi. Una centralità garantita dalla protezione regia, dal ritorno in loro possesso di parte dell'antico patrimonio territoriale medievale, dalla ricostituzione di una notevole egemonia culturale e dall'ascesa economica innescata dal comparto della seta.
La ragguardevole posizione raggiunta dal monastero santangiolese spiega l'istituzione in loco del noviziato nel 1741, e la convocazione, nel giugno 1745, della Dieta Generale dell'Ordine di San Basilio Magno, cioè dell'assemblea plenaria degli abati di tutti i monasteri di rito greco esistenti allora in Italia meridionale.
L'intero periodo rappresenta in qualche modo l'ultimo canto del cigno del basilianesimo in Sicilia, sebbene esso continui a sopravvivere ed operare, con alterna fortuna, sino alla soppressione dell'asse ecclesiastico e delle congregazioni religiose nel 1866, in periodo post-unitario.
Il libro di Daniele Tranchida - docente di Storia Moderna presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Messina - inquadra inoltre la storia del monastero basiliano di Sant'Angelo in una vasta cornice, in grado di tener conto tanto delle conseguenze controriformistiche sugli ordini religiosi e sui culti minoritari, quanto delle coeve vicende geopolitiche internazionali che videro la Spagna e il papato impegnati in una dura lotta contro i turchi nel Mediterraneo, non tralasciando i contraccolpi in sede locale delle lotte tra Stato e Chiesa.